La vecchia cartella in cuoio si rilancia, torna alla ribalta con vari testimonial modaioli, ritrova un significato, ovviamente rifatta nel look e negli accessori. Da tempo era diventata strumento di portaborse e attaché ministeriali, denigrata e non voluta. Un tempo queste borse contenevano quantità esagerate di documenti, astucci con penne preziose, notes, e tutto quanto faceva ufficio all'aperto, poi si è aggiunto il computer portatile. Always at work, non era appannaggio solo di grandi professionisti e manager ovunque, la borsa era utile per tutti, ma poi l'elettronica riducendosi, potenziandosi, evolvendo ha iniziato ad entrare in zaini e zainetti, borse da postino ed anche tasche capienti.
Rigonfia di faldoni e ferocemente amata da austeri professionisti, la cartella di cuoio ha attraversato tempi duri, anche se le donne professionals, molto austere e molto esigenti hanno selezionato il meglio e fatto intraprendere nuove strade ai produttori.
Rigonfia di faldoni e ferocemente amata da austeri professionisti, la cartella di cuoio ha attraversato tempi duri, anche se le donne professionals, molto austere e molto esigenti hanno selezionato il meglio e fatto intraprendere nuove strade ai produttori.
Ora stanno prepotentemente tornando. Si rivedono antichi modelli come la doctor’s bag, sorta di bauletto con chiusura rigida, evolve la funzionalità della borsa da postino, quel modello suddiviso a organetto e issato in spalla con una robusta cinghia regolabile con fibbia, che diventa borsa messenger, e si arricchisce di tasche esterne e interne, semplici o multiple, di vani imbottiti per le preziose attrezzature elettroniche, di zip, bottoni automatici e soffietti.
Infine ci sono anche le “trasformiste”, con bretelle asportabili e adattabili all’occorrenza, basta attaccare la cinghia al moschettone ed ecco il modello più tranquillo, quello con il manico di cuoio imbottito ma sgancia da un lato e sposta dall'altro eccola che diventa uno zainetto per scooteristi incalliti, mai però per motociclisti, quelli ci tengono a restare veri duri.
Infine ci sono anche le “trasformiste”, con bretelle asportabili e adattabili all’occorrenza, basta attaccare la cinghia al moschettone ed ecco il modello più tranquillo, quello con il manico di cuoio imbottito ma sgancia da un lato e sposta dall'altro eccola che diventa uno zainetto per scooteristi incalliti, mai però per motociclisti, quelli ci tengono a restare veri duri.
I prezzi? Ovviamente dalle stelle per qualcosa di molto retrò, a scendere ma non troppo in basso. La scelta? Mai più una sola, che non si adatta a tutto e può lasciarti a piedi proprio quando ti serve, ogni anno una nuova per mostrare che "tutto va bene".
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