Ci siamo molto divertiti con Expo, anche se un tantino popolare, è comunque un'esperienza interessante e diversa. Se EXPO merita, non vogliamo scordare che ci sono anche gli ultimi giorni per visitare la Biennale arte di Venezia.
Chi non è mai andato alla biennale di Venezia, per noi non è trendy anzi è un cowboy, si sottolinea che è molto bella ed assolutamente da visitare anche quella d'architettura. Venezia è città unica al mondo ed in questo contesto diventa affascinate ed imperdibile.
La storia della Biennale ha radici lontane: inizia quando l’amministrazione comunale di Venezia, guidata dal sindaco Riccardo Selvatico, delibera durante l’adunanza consiliare del 19 aprile 1893 di istituire una Esposizione biennale artistica nazionale da inaugurarsi l’anno successivo. Messa in moto la macchina organizzativa, la prima Esposizione viene inaugurata il 30 aprile 1895.
Il titolo della mostra è bellissimo: All the World’s Futures
È aperta al pubblico fino a domenica 22 novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 56.
La Mostra è affiancata da 89 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 5 i paesi presenti per la prima volta: Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles. Altri paesi partecipano quest’anno dopo una lunga assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964), Guatemala (1954, poi con l’IILA).
Anche quest’anno la Santa Sede partecipa con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quegli spazi che la Biennale ha restaurato per essere destinati a padiglioni durevoli. In Principio… la parola si fece carne è il titolo scelto dal Card. Gianfranco Ravasi (Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura) per il Padiglione curato da Micol Forti (Direttore della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani).
Sono inoltre 44 gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal curatore e promossi da enti e istituzioni internazionali, che hanno allestito le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città.
Il titolo della mostra è bellissimo: All the World’s Futures
È aperta al pubblico fino a domenica 22 novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 56.
La Mostra è affiancata da 89 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 5 i paesi presenti per la prima volta: Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles. Altri paesi partecipano quest’anno dopo una lunga assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964), Guatemala (1954, poi con l’IILA).
Anche quest’anno la Santa Sede partecipa con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quegli spazi che la Biennale ha restaurato per essere destinati a padiglioni durevoli. In Principio… la parola si fece carne è il titolo scelto dal Card. Gianfranco Ravasi (Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura) per il Padiglione curato da Micol Forti (Direttore della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani).
Sono inoltre 44 gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal curatore e promossi da enti e istituzioni internazionali, che hanno allestito le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città.
Eventi collaterali a Venezia
Glasstress Gotika
La mostra presenta opere d’arte contemporanea in vetro, tutte incentrate sul tema del “gotico” e realizzate da più di cinquanta artisti provenienti da oltre venti Paesi, insieme ai maestri vetrai di Murano. Queste opere sono poste accanto a oggetti medievali in vetro, provenienti dalle collezioni storiche dell’Ermitage di San Pietroburgo, uno dei più antichi e famosi musei del mondo. Glasstress Gotika mostra quanto l’arte contemporanea sia permeata dal concetto di “gotico” e come la coscienza moderna, nonostante tutti i passi avanti fatti dalla società contemporanea in campo tecnologico, sia pervasa da concetti correlati al Medioevo.
Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, San Marco, 2847 (Campo Santo Stefano); Fondazione Berengo, Campiello della Pescheria, 15, Murano
9 maggio – 22 novembre
orario 10 – 18 aperto tutti i giorni, ingresso a pagamento
Organizzazione: The State Hermitage Museum
www.hermitagemuseum.org
www.glasstress.org
001 Inverso Mundus. AES+F
L’incisione medievale Inverso Mundus rappresenta un maiale che sviscera il suo macellaio, un bambino che punisce il suo maestro, un uomo che porta un asino in groppa, uomini e donne che si scambiano le rispettive parti e i rispettivi vestiti, e un mendicante straccione che dà magnanimamente l’elemosina a un ricco. Nella nostra interpretazione del “Mondo alla rovescia”, le assurde scene del carnevale medievale ricompaiono in episodi di vita contemporanea.
I personaggi recitano scene di utopie sociali demenziali, cambiando le proprie maschere. Inservienti metrosessuali inondano la città di rottami. Inquisitori donne torturano uomini con strumenti che ricordano gli oggetti IKEA. Bambini e vecchi sono imprigionati in un incontro di kickboxing. Il “Mondo alla rovescia” è un mondo dove le mostruose chimere sono cuccioli e dove l’Apocalisse è intrattenimento.
Magazzino del Sale n. 5, Dorsoduro, 262 - Fondamenta delle Zattere ai Saloni;
Palazzo Nani Mocenigo, Dorsoduro, 960 (Evento chiuso)
7 maggio – 22 novembre
orario 10.30 – 18.30 chiuso lunedì
Organizzazione: VITRARIA Glass + A Museum
www.vitraria.com
www.inversomundus.com
Grisha Bruskin. An Archaeologist’s Collection
Un viaggio nel futuro, tra le rovine dell’Impero sovietico. Una grande installazione, trentatré sculture che emergono da scavi archeologici all’interno di un’antica chiesa: sono gli pseudo- artefatti di una civiltà recente e scomparsa. Per il progetto Bruskin ha utilizzato i personaggi del suo dipinto Fundamental’nyi leksikon (1985-1986), una raccolta di archetipi dell’URSS. Ha ricreato i soggetti a dimensioni reali, ha distrutto le sculture e raccolto i frammenti che ha poi rimodellato in bronzo. Li ha sepolti per tre anni in Toscana, accanto alle rovine della Roma imperiale e poi li ha estratti dal terreno. Ora le statue affiorano dall’acqua torbida su cui giace Venezia. Diversi imperi scomparsi si danno appuntamento nel presente.
Ex Chiesa di Santa Caterina, Cannaregio, 4941-4942
7 maggio – 22 novembre
orario 10 – 18 chiuso martedì
Organizzazione: Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR), Università Ca’ Foscari Venezia
www.unive.it/csar